ERA NUCLEARE (ORA NON LO E' PIU')

ERA NUCLEARE (ORA NON LO E' PIU')

lunedì 16 maggio 2011

Referendum nucleare: Alle urne il 60% dei sardi - il 98,14 vota SI

CAGLIARI - Per la prima volta dopo molti anni un referendum torna ad attirare alle urne la maggioranza degli elettori. Non è un referendum nazionale, ma quello consultivo convocato in Sardegna sul tema delle centrali nucleari. Alle 11 di questa mattina aveva votato infatti il 49,61% degli aventi diritto, mentre in base ai dati di 1.030 sezioni su 1.820, è andato alle urne il 59,96% degli aventi diritto. Era dal giugno del 2006, in occasione della scelta sulla devolution costituzionale, quando i votanti furono il 52,3% che non accadeva. In realtà in base alla legge regionale affinché la consultazione avesse effetto era sufficiente il pronunciamento del 33%, ma aver superato la metà degli aventi diritto ha un valore simbolico molto forte. Inoltre, come era facile da immaginare, il "no" al nucleare (ma sulla scheda bisognava votare sì) ha ottenuto un consenso schiacciante: su 451 sezioni scrutinate, pari al 25% delle 1.820 sezioni dell'Isola, i risultati parziali mostrano una netta prevalenza con il 98,14% delle preferenze.

Nel caso la Corte di Cassazione non giudicasse sufficiente la moratoria stabilita nelle setimane scorse dal governo sui progetti di ritorno all'energia atomica, il voto potrebbe ripetersi anche su scala nazionale. Tornare a centrare il quorum anche il 12 e 13 giugno avrebbe un effetto deflagrante, visto che oltre all'eventuale conferma del quesito sul nucleare si decide anche in materia di privatizzazione dell'acqua e legittimo impedimento. 

Non a caso il dato sull'affluenza alle urne in Sardegna è stata accolta con grande soddisfazione dalle opposizioni. "Il superamento non solo del quorum, ma anche della metà degli aventi diritto al voto nel referendum consultivo sul nucleare in Sardegna, è la conferma indiretta ma evidente che il tentativo del governo Berlusconi di cancellare pro-tempore le norme sul programma nucleare è una truffa a danno dei cittadini per scongiurare il referendum nazionale di giugno", dichiarano i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante. "A questo punto - aggiungono - è tanto più importante impedire lo scippo del referendum e contrastare il silenzio imposto sui temi referendari in gran parte di media". 

"Dalla Sardegna viene un segnale incoraggiante per l'intero Paese - sottolinea il portavoce dell'Italia dei Valori, Leoluca Orlando - Il raggiungimento del quorum dimostra che la scelta nuclearista del governo è scellerata ed errata. Il voto sardo è un magnifico viatico per la consultazione referendaria del 12 e 13 giugno. Tutti i cittadini devono andare a votare in massa quattro sì perché il Paese non è chiamato ad esprimere un voto per eleggere qualcuno, ma è chiamato ad esprimere un progetto per le future generazioni".

Entusiasmo anche da parte delle associazioni ambientaliste. "Nonostante il silenzio di molti media - sostiene Vittorio Cogliati Dezza di Legambeinte - l'enorme affluenza al voto in Sardegna conferma la volontà dei cittadini di partecipare concretamente alle scelte per il proprio futuro non solo energetico". Il superamento del quorum, osserva ancora, rappresenta "il raggiungimento di un obiettivo per nulla facile" che "ci esorta a continuare con più forza la nostra battaglia per un futuro pulito, sicuro e partecipato perché, senza possibilità di equivoco, il primo risultato ottenuto oggi è quello della volontà dei cittadini". (REPUBBLICA.IT)

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